MOVIMENTO



Con Parallax Steven Holl sembra presentare uno ad uno i principi base del suo modo di concepire l’Architettura. Ogni capitolo infatti presenta un concetto fondamentale che viene affiancato ad esempi di opere da lui realizzate per rendere più chiari i passaggi che portano alla definizione dei suoi progetti. Affrontando ogni argomento, le descrizioni degli esempi riportati e, prima di tutto, il titolo del testo, è evidente che le idee alla base della sua ricerca siano il movimento, la dinamicità, l’esperienza diretta dell’architettura.


Con “parallasse” egli vuole infatti indicare il “cambiamento della disposizione di superfici che definiscono lo spazio come risultato di cambiamento della posizione dell’osservatore” rafforzando così la sua idea di architettura come esperienza diretta, di percezione spaziale derivata da uno spostamento continuo su assi verticali e obliqui. E’ quindi il movimento del corpo che definisce una connessione diretta tra il soggetto e l’architettura quando attraversa gli spazi e ne percepisce i diversi livelli sovrapposti.
Gli elementi che definiscono lo spazio urbano (bordi, contorni e strutture) vengono definiti e rilevati dalla percezione dinamica e dalla luce, che è anch’esso un elemento in costante movimento. Le definizioni spaziali della città si intrecciano in una rete di movimenti, parallassi e luce. Il movimento della luce esercita un’enorme forza sull’architettura, definisce spazi relazionali e ha una forte influenza sulle sensazioni. La luce è un elemento di grande importanza nell’architettura di Holl e rappresenta un concetto fondamentale della sua ricerca, anche attraverso sperimentazioni e modelli fisici. Nel capitolo “Velocità Dell’ombra” afferma che “In assenza di luce è il tempo a determinare la differenza tra rilevanza e irrilevanza”.
[p.13-15 / p.51]



In relazione alla prima parte viene portato l’esempio del museo d’arte contemporanea Kiasma di Helsinki come incrocio tra edificio, paesaggio, luce e città. Questo incrocio porta al dispiegarsi di numerosi percorsi all’interno dell’edificio che implicano continui spostamenti del corpo, parallasse di spazi che si aprono, facendo sì che il corpo in movimento diventi vera misura dello spazio. Riferendosi a questo edificio Holl scive:         “Il Kiasma è uno spazio per l’arte contemporanea, per forza di cose un fenomeno di aperture dinamico”. Con questa frase è evidente che il concetto di dinamicità sia alla base della sua architettura, tanto da diventarne elemento fondativo. Questo forte senso di dinamicità emerge quando parla di architettura come “catalizzatore del cambiamento” cioè come qualcosa capace di innescare variazioni e spostamenti a diverse scale.
[p.19-21 / p.51]

Senza movimento non è possibile percepire un’architettura, uno spazio, un particolare. L’autore paragona al cinema l’esperienza architettonica affermando che questa va oltre, possiede qualità di assoluto coinvolgimento. Arriva ad affermare che “L’architettura si manifesta nella percezione” cioè che non è l’architettura in se che conta, ma l’esperienza legata ad essa. Questi concetti definiscono l’architettura come esperienza totale, che sintetizza diversi piani: primo piano, piano intermedio e sfondo, insieme e a tutte le qualità soggettive dei materiali e della luce.
[p.25-27]

Parlando del metodo di lavoro e dell’approccio al progetto, questo concetto di dinamicità viene ribadito e ampliato dal concetto di ibrido. Non si opera mai con precisione, ma con metodi ibridi che contribuiscono a dare un carattere dinamico e interattivo all’architettura. Questi due caratteri sono le qualità dell’architettura contemporanea. L’interattività in particolare è importante in relazione al discorso della sovrapposizione di diversi livelli che vengono uniti attraverso l’esperienza diretta.
[p.68 - 69]

In relazione al decostruttivismo viene espressa una polemica che rinforza il discorso sul movimento e la dinamicità. Questo movimento infatti proponeva forme distorte, spigoli, rotture forzate, che una volta realizzate, non avevano niente di dinamico, anzi, parevano essere una statica caricatura di movimento. Di contro presentando alcuni progetti di appartamenti ( XYZ e Cohen) e della facciata per la galleria StoreFront, viene ribadita l’importanza di uno spazio dinamico, in grado di interagire su diversi livelli e che sia fruibile attraverso un’esperienza che implica un movimento continuo (in questi esempi anche l’architettura si muove e crea spazi e connessioni differenti a seconda della sua configurazione).
[p.95 - 99]

Altro concetto importante presente in Parallax è quello di “Porosità”. Anche questo è legato al movimento, alla percezione, all’esperienza diretta. Infatti con porosità viene intesa la permeabilità di un edificio, la sua capacità di interagire dinamicamente con il movimento degli spettatori intorno e dentro di esso. Questo concetto esteso oltre l’orizzonte dell’edificio, unito quindi ad un altro piano spaziale, può creare un orizzonte nuovo in cui l’esterno si fonde con l’interno.
[p.125 - 127]





Autore e libro: Steven Holl - Parallax - Postmedia 2004

Studente: Enrico Scrivani

Post popolari in questo blog